Blog della Sezione ARI di Catanzaro

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Castello di Belcastro.
Pubblicato da Salvatore Antonio (IK8RJS) in Attivazioni Diploma Castelli Italiani • 04/01/2016 16:27:22
07 ottobre 2012 - Attivazione Castello dei Conti d'Aquino di Belcastro (CZ) - Ref. CZ 005 - Prima attivazione


IQ8CZ/P - Gruppo attivazione

IK8WJP: Tommaso Provenzano (Manager attivazione)
IZ8GBO: Antonio Mancuso - Presidente Sez. (Antenna ed organiz. logistica)
IZ8POX: Roberto Esposito - (Organizzatore);
IK8RJS: Antonio Salvatore - (Supporto);
IK8ARF: Giovanni Fazio - (Supporto).

Stazione

RIG: ICOM IC 7400
ANT: antenna canna da pesca per i 40mt
Alimentazione: generatore 220V esterno Honda + alimentatore switch 25 Ampere
Potenza di uscita: 100w circa

Info generali

Numero totale collegamenti effettuati: 140
Tempistica: 120 min circa effettivi
Freq. 40 mt - 20 mt.
Meteo: eccellente giornata di sole: >24°C.







Giornata stupenda con temperatura ideale, anzi, forse in un primo momento anche troppo fresca. Poi gradualmente però la temperatura è andata sempre aumentando. Siamo giunti più o meno alle ore 08:50, abbiamo raggiunto il castello e cercato subito la postazione migliore. Abbiamo iniziato subito con il montare la verticale per i 40 metri, una canna da pesca da 10 metri che reggeva un filo lungo un quarto d'onda. Aggiunto anche un radiale della lunghezza di circa 10 metri, dopo una ventina di minuticirca eravamo già attivi con un eccellente pilup. L'ottima propagazione ci ha consentito di effettuare subito un centinaio di qso in banda 40 metri. Raggiunto questa soglia abbiamo poi montata la verticale per i 20 metri ed effettuato ancora una trentina di qso anche su questa banda. Qualche curioso che guardava le nostre attività c'era, ma nessuno si è avvicinato per porre domande su quello che stavamo facendo. Si è trattata di una bella giornata sotto tutti gli aspetti, il tempo (meteo) ottimo, la propagazione ecccellente e l'armonia fra operatori massima. Cosa volere di più? Verso le ore 11,00 siamo ripartiti.




DESCRIZIONE E CENNI STORICI.


Il Castello di Belcastro sorge sulla parte più alta dell'omonimo paese, in posizione dominante rispetto all'intero centro abitato. La cittadina si sviluppa lungo le pendici della Sila Piccola, vicino al mare seguendo l'andamento della montagna, ai piedi della quale scorre il fiume Nasari. Ha origini lontanissime, probabilmente risalenti alla Magna Grecia, e fu feudo medioevale e vescovile. A difesa dell'autonomia vescovile, e più precisamente della cattedrale e del Palazzo vescovile, veniva utilizzata la Torre "Mastra", una massiccia costruzione, ascrivibile ad un periodo compreso fra il secolo XI e XII, quando, in seguito all'insediamento dei Normanni, il vescovado bizantino fece posto al castrum. Alla sua base, posto al primo piano, si trovava l'ingresso, al quale si accedeva attraverso una ripida scala esterna che poteva essere convenientemente rimossa. Questa torre che occupava la posizione più elevata, era circondata da mura difensive, all'interno delle quali sorgevano gli edifici di servizio alla residenza del vescovo e la cattedrale. L'importanza strategica di Belcastro, però, era legata soprattutto al controllo della via che collegava le contee di Catanzaro e di Crotone. A tale scopo, verso fine del sec. XV, e per opera degli aragonesi, a seguito della minaccia turca, il castello fu fortificato. Nuove strutture vengono integrate alle mura preesistenti e, la "torre Mastra", fu rinforzata alla base mediante la realizzazione di un barbacane, che aveva lo scopo di aumentare la resistenza della vecchia torre, fungendo da ulteriore perimetro difensivo. Inoltre, il castello fu dotato di un confine esterno con nuove torri poligonali scarpate, più adatte ad utilizzare le nuove armi da fuoco. Questi interventi sottolineano l'importanza militare del castello fino al XVI secolo. Successivamente a tale periodo, con l'evoluzione della tecnica bellica legata all'uso di armi da fuoco più progredite, il castello di Belcastro, perderà le sue funzioni militari, riducendosi a residenza dei feudatari del luogo. Questi modificheranno e amplieranno gli ambienti interni in relazione alle loro esigenze di soggiorno nella città. Ma Belcastro si ricorda anche per aver dato i natali a due illustri cittadini: San Tommaso d'Aquino e Giuseppe Poerio. Il Castello, detto anche "Castello dei Conti d'Aquino", infatti, ospita la Cappella, costruita sulle rovine della camera dove sarebbe nato San Tommaso. Attualmente del maestoso maniero, rimane solo il poderoso Mastio quadrato a tre piani, resti di muraglie perimetrali con torrette quadrangolari, cilindriche e semicircolari (secc. XIII-XV), e ruderi di fattura aragonese. Fino a poco tempo fa vi era anche una magella di pozzo cinquecentina in pietra locale, con archetti e stemmi gentilizi scolpiti, collocata, poi, nella chiesa madre come fonte battesimale. Dal cortile del castello, recentemente restaurato, si può spaziare con lo sguardo su tutto il Golfo di Squillace: da Le Castella a Soverato, belvedere naturale da cui si domina tutto il territorio circostante.



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